Neoclassicismo e Romanticismo
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La musica
na, dove un estatico bacio tra innamorati richiama
l’immagine del giovane patriota che saluta l’amata
prima di partire per la guerra (siamo nell’anno della
seconda guerra d’indipendenza). La corrente patriot-
tica e risorgimentale del nostro Romanticismo è ben
rappresentata anche dai fratelli
Domenico
(1815-
1878) e
Gerolamo Induno
(1825-1890), che par-
tecipano agli eventi principali del Risorgimento e li
immortalano adottando il punto di vista del popolo:
così nell’
Arrivo del bollettino della pace di Villafran-
ca
l’emozione della fine della seconda guerra d’in-
dipendenza è catturata attraverso le espressioni di
quanti ascoltano la notizia.
Chi è il più celebre scultore del
Neoclassicismo? Sapresti indicare e descrivere
una sua opera?
Con quali caratteristiche è rappresentato
il paesaggio nella pittura romantica?
Quali sono le peculiarità della pittura romantica
italiana?
La musica
Il Romanticismo strumentale e melodico
In
ambito musicale il Romanticismo segna una svol-
ta radicale, avviando la musica occidentale verso la
modernità. Così come gli scrittori e gli artisti riven-
dicano la libertà del loro processo creativo, allo stes-
so modo i musicisti romantici inseguono la
liber-
tà dai canoni del passato
. Si affermano nuove for-
me musicali, come il
preludio
, la
romanza
, il
Lied
(canzone accompagnata dal pianoforte), che hanno
in comune la brevità e la capacità di trasmettere con
immediatezza i sentimenti. La musica romantica dà
infatti spazio alle emozioni personali, siano esse l’in-
tensa passione di un animo tempestoso, come nel-
le sinfonie di
Ludwig van Beethoven
(1770-1827)
o, al contrario, la malinconia di un animo contem-
plativo, come nei preludi a pianoforte di
Fryderyk
Chopin
(1810-1849) o nella
Träumerei
di
Robert
Schumann
(1810-1856). Non a caso, il pianoforte
– messo definitivamente a punto solo alla fine del
Settecento – nell’Ottocento diviene lo strumento
più popolare: esso permette infatti sia una maggio-
re quantità timbrica, utile alla comunicazione del
sentimento; sia, dal punto di vista dell’esecuzione,
di dare spazio alla soggettività e al talento dell’ese-
cutore, che diviene solista.
Sosta di verifica
L’età dell’opera
Se il Settecento è il secolo del
melodramma, l’Ottocento ne rappresenta il defini-
tivo superamento nella forma dell’opera. Per l’evo-
luzione di questo genere, che si lega fortemente al-
la musica romantica, l’Italia riveste un ruolo di pri-
mo piano. Così come Metastasio è responsabile per
la diffusione del melodramma in Europa, allo stesso
modo la storia dell’opera nella prima metà dell’Otto-
cento si incarna nelle figure di Rossini, Bellini e Do-
nizetti, culminando in Verdi. Il pubblico, che si è so-
cialmente allargato, è uscito dalle corti per affollare
i numerosi teatri, e l’opera, con i suoi drammi intri-
si di passionalità e sentimenti, incontra il gusto del-
la nuova borghesia. L’
ambientazione storica
delle
opere è in linea con i dettami del Romanticismo: ai
soggetti classico-mitologici ereditati dal melodramma
i compositori ottocenteschi vanno sostituendo epi-
sodi tratti dalla storia medievale e nazionale.
Gioac-
chino Rossini
(1792-1868) mette fine alla tradizio-
ne dell’opera buffa, portandone alle estreme conse-
guenze l’aspetto paradossale anche attraverso l’uso
di ritmi incalzanti (i famosi «crescendo rossiniani»),
e ponendo le basi per l’opera seria. In quest’ambito
si deve a
Vincenzo Bellini
(1801-1835) un intenso
lavoro sugli aspetti vocali e melodici dell’opera, che
con lui raggiunge quel lirismo che più la caratteriz-
za. Anche
Gaetano Donizetti
(1797-1848), autore
dell’
Elisir d’amore
e di
Lucia di Lammermoor
, rappre-
senta il superamento del rossinismo in favore di ac-
centi romantici, dominati dal lirismo e dal pathos.
L’opera della prima metà dell’Ottocento ha in
Giu-
seppe Verdi
(1813-1901) il suo maggiore rappre-
sentante. Verdi si contraddistingue per l’intensità e
la drammaticità della musica e delle storie portate in
scena, che si incarnano in personaggi emblematici,
come quello di Violetta, la sfortunata protagonista
della
Traviata
(1853). La musica verdiana ha lega-
to il suo successo alle contemporanee rivendicazio-
ni risorgimentali, chiaramente visibili nell’allegoria
dell’opera
Nabucco
(1842), in cui la schiavitù bibli-
ca degli ebrei allude all’oppressione austriaca degli
italiani. Come Manzoni in letteratura, Verdi innalza
la classe popolare, generalmente relegata a ruoli buffi
o di secondo piano, al rango di protagonista: un’ope-
razione messa a punto soprattutto nella cosiddetta
«trilogia popolare» (
Rigoletto
,
Il trovatore
,
La traviata
).
Qual è lo strumento musicale più celebre
nell’Ottocento?
Dove si afferma soprattutto l’opera e come
si caratterizza?
Di quali opere è autore Giuseppe Verdi?
Sosta di verifica