guida aLLa Lettura
L’azienda
e il sistema economico
1
LEZIONE
L’evoluzione dell’attività economica
Nel corso del tempo l’attività economica svolta dall’uomo per soddisfare i pro-
pri bisogni ha subìto profonde trasformazioni. La produzione si è venuta at-
tuando attraverso fasi via via più complesse e specializzate e, gradualmente, gli
individui, come singoli o aggregati in piccole comunità quali la
famiglia
, non
sono stati più in grado di produrre autonomamente tutti i beni che erano loro
necessari.
BISOGNI
possono essere soddisfatti
indirettamente e
direttamente attraverso
beni e servizi che possono
essere prodotti da organismi
costituiti da
Individuali
un insieme di persone
un insieme di beni
Collettivi
PERCHÉ NASCE UN’AZIENDA
che operano
AZIENDA
aziende pubbliche
aziende private
per raggiungere
un fine
La società umana, nello svolgimento dell’attività economica tesa alla soddisfa-
zione dei bisogni, si è allora organizzata in gruppi attuando scambi e trasfor-
mando materie prime. Queste attività, insieme all’esigenza di far circolare le
informazioni in modo sempre più rapido, grazie anche alla tecnologia, hanno
reso indispensabile la costituzione di strutture specializzate capaci di organiz-
zare uomini, beni, risorse al fine di realizzare la soddisfazione dei bisogni at-
traverso il raggiungimento di determinate finalità. Tali unità vengono chiamate
aziende
(o
imprese
) e si affiancano agli enti pubblici (lo Stato, le regioni, i
comuni), cui spetta dare risposta ai bisogni pubblici o collettivi.
L’insieme disciplinato e organizzato di tutta l’attività che riguarda l’economia
costituisce un sistema economico.
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UNITÀ 1
Sistemi e forme aziendali
I soggetti dell’attività economica
Per “sistema” intendiamo “un tutto composto di varie parti che hanno relazioni
e dipendenza reciproca”; in ogni sistema economico operano i medesimi sog-
getti, il cui ruolo varia tuttavia a seconda dei rapporti che si instaurano fra di
loro e al modello organizzativo del sistema. Nel nostro sistema capitalistico a
economia mista le azioni dei diversi soggetti sono determinate dal meccanismo
di mercato, ossia dalla domanda/offerta di beni e servizi.
I principali
operatori
del sistema economico sono:
le
famiglie
che, avendo la finalità di soddisfare i bisogni dei loro membri, de-
vono necessariamente consumare, per cui costituiscono le più importanti
unità di acquisto
di beni e servizi prodotti dalle imprese; nello stesso tem-
po le famiglie forniscono alle imprese uno dei fattori necessari per produrre
la
forza-lavoro
. In cambio ottengono, sotto forma di
retribuzioni
(salari e
stipendi), i
mezzi monetari
indispensabili per poter effettuare gli acquisti;
le
imprese
, ossia le
unità produttive
, che svolgono operazioni di acquisto di
materie prime e altri fattori produttivi; operazioni di trasformazione fisico-
tecnica o economica di tali fattori per ottenere determinati beni o servizi;
operazioni di vendita dei prodotti ottenuti agli utilizzatori finali ossia fami-
glie, enti pubblici, resto del mondo (in caso di esportazioni);
la
pubblica amministrazione
, costituita dallo Stato (e dagli altri enti pubblici)
che acquista forza-lavoro dalle famiglie e beni dalle imprese per fornire ser-
vizi alla collettività; per far fronte alle proprie spese la pubblica amministra-
zione reperisce i mezzi finanziari tramite i
tributi
: imposte, tasse, contributi
che gravano sia sulle famiglie, sia sulle imprese;
il
resto del mondo
, composto dai sistemi economici degli altri paesi con i quali
si intrattengono rapporti di scambio (di beni, servizi e capitali) rappresen-
tati dalle importazioni, dalle esportazioni o dalle operazioni intracomunita-
rie per i paesi aderenti all’Unione europea. In sostanza il resto del mondo
rappresenta il
sistema sovranazionale
in cui è inserito ogni sistema econo-
mico nazionale. Oggi, grazie alla diffusione delle informazioni e della tec-
nologia informatica, questa rete di relazioni è divenuta sempre più fitta e ra-
mificata arrivando a determinare quel fenomeno di unificazione dei mercati
a livello mondiale noto col termine di
globalizzazione
.
ORGANIZZAZIONI
SOVRANZIONALI
REGIONI
COMUNI
SISTEMA ECONOMICO
STATO A
STATO B
STATO C
FAMIGLIE
IMPRESE
3
LEZIONE 1
L’azienda e il sistema economico
Una o più persone
decidono di creare
un’azienda.
Effettuano alcune scelte
importanti
scelta del settore e del sub-settore
su cui operare
Come nasce un’azienda
scelta delle dimensioni
(piccola, media, grande)
scelta della forma giuridica
(azienda individuale, società di persone, società di capitali)
scelta dell’ubicazione
(nei pressi di vie di comunicazione, mercati di sbocco, ecc.)
scelta dell’assetto organizzativo e del sistema informativo
(gerarchico, funzionale, orizzontale, verticale, misto, ecc.)
Se facciamo l’esempio di un comune potremo identificare:
•
al posto dell’imprenditore, un
sindaco
, una
giunta
e un
consiglio
eletti dai cittadini;
•
i
beni
, costituiti da edifici, terreni, macchinari, ecc.;
•
le
operazioni
, che possono essere acquisti, vendite, atti amministrativi di varia natura, ecc.;
•
gli
scopi
, consistenti nel provvedere alla gestione di una serie di servizi a favore della
comunità locale; in questo caso
l’azienda (pubblica) soddisfa direttamente i bisogni col-
lettivi
.
Costituire un’azienda
Il nostro codice civile, all’articolo 2555, fornisce una nozione di azienda che evidenzia un
concetto piuttosto statico: l’azienda «è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore
per l’esercizio dell’impresa». Per creare un’azienda, anche la più piccola come può esse-
re un negozio al dettaglio, l’imprenditore deve possedere capitali e inoltre deve esplicare
diversi adempimenti. Presentiamo le principali incombenze amministrative per coloro che
desiderano intraprendere la professione di commerciante.
•
Autorizzazione amministrativa
: se necessaria, va richiesta al comune indicando la re-
lativa tabella merceologica (alimentari o non alimentari). La riforma del commercio, in-
fatti, non prevede più la
licenza
per aprire diversi tipi di esercizi al dettaglio fino a una
superficie di m
2
150 o 250, a seconda che si trovino in un comune con meno o più di
10.000 abitanti.
•
Nulla-osta
, da richiedere alla questura, previsto per chi deve vendere alcolici, preziosi e
armi.
•
Iscrizione al Registro delle imprese
, presso la Camera di commercio, da presentarsi
all’inizio dell’attività per le
ditte individuali
(
dopo la registrazione
della scrittura privata
o dell’atto pubblico per le società di persone e
dopo il decreto di omologazione
dell’at-
to costitutivo per le società di capitali); il numero di iscrizione coincide con quello della
partita Iva.
•
Dichiarazione di inizio attività
, da inoltrare all’Agenzia delle entrate e al Registro delle
imprese entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, per ricevere il numero di partita Iva.
FOCUS
ESEMPIO
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LEZIONE 2
L’azienda come sistema globale
A typical company in Congo with a gross profit margin of 20%
faces a tax bill equivalent to 340% of profits. Some survive by
slipping the tax collector a few Congolese francs to look the oth-
er way. This is nice for tax collectors, but not so good for Congo.
Its spirit of enterprise is throttled at birth by ridiculous rules.
Every year since 2003 the IFC (International Finance Corpora-
tion part of the World Bank) has compiled a report on red tape
around the world. “Doing Business 2012”, which was published
recently, reports progress on several fronts. “Doing Business”
does not focus on complicated areas full of tricky trade-offs,
such as regulating banks or environmental pollution. Rather,
it looks at rules that
ought
to be simple but often aren’t. How
long, for example, does it take to register a company? In New
Zealand it takes one day and costs 0.4% of the local annual in-
come per head. In Congo it takes 65 days, involves ten steps and
costs 551% of income per head. In Kenya, by no means the most
bureaucratic state in Africa, firms that register incur an annual
secretarial fee of $ 220, plus more for lawyers’ bills. This dis-
courages small firms from becoming formal, which means they
can’t borrow money from a bank. Those that register find the
paperwork labyrinthine and confusing. (...)
Other procedures the IFC measures include registering a prop-
erty (which takes one day in Portugal, 513 in Kiribati - Oce-
ania); obtaining a construction permit (five steps in Denmark,
51 in Russia); enforcing a simple contract through the courts
(150 days in Singapore, 1,420 in India); and winding up an in-
solvent firm (creditors in Japan recover 92.7 cents on the dollar,
those in Chad get nothing at all). (...) In the past six years, 94%
of the 174 economies surveyed have streamlined at least some
processes. In the past year alone, 125 countries implemented
reforms. Globally, the average time it takes to register a business
has fallen from 50 days to 31 since 2003, and the average cost
from 89% of per capita income to 6%. Until recently in Para-
guay, companies were obliged to have
every page
of their ac-
counts stamped with a judge’s seal. No longer.
Cutting red tape makes countries richer (...). This year’s report
adds
two new measures
. One is
electricity
. A young entrepre-
neur in Liberia who builds a new warehouse must wait on aver-
age 586 days to connect it to the power grid. In Ukraine it takes
274 days; in Germany only 17. Guess which of these countries
has a thriving manufacturing sector? The other new measure is
transparency
. How easy is it to find out what the rules are, how
to comply with them and what it will cost? In most countries
in Africa and the Middle East, a businessperson must meet an
official face-to-face to discover such things. In more business-
friendly places, it is all published online. This not only reduces
hassles; it also reduces costs. Where fees are transparent, they
tend to be lower. In countries where it is easy to find the docu-
ments required to import goods, it takes 21 days on average
to import them; in countries where such forms are hidden in
a bureaucrat’s desk, it takes twice as long. (...) Rich countries
score better than poor ones on the IFC’s measures, with Singa-
pore pipping Hong Kong to the top slot (see chart), but there is
no room for complacency. America comes fourth, yet in the past
year it enacted no reforms at all in the areas “Doing Business”
measures.
E
CONOMIST
, October 2011.
READING. . .
Pointless regulations
It’s a jungle out there. But the World Bank is shaming
governments into slashing bad rules
On which areas does the IFC report focus?
Why does cutting red tape make countries
richer?
What does, in your opinion,
transparency
mean?
Top ten
Bottom ten
1 Singapore
174 Haiti
2 Hong Kong
175 Benin
3 New Zealand
176 Guinea-Bissau
4 United States
177 Venezuela
5 Denmark
178 Congo
6 Norway
179 Guinea
7 Britain
180 Eritrea
8 South Korea
181 Congo-Brazzaville
9 Iceland
182 Central African Rep.
10 Ireland
183 Chad
EASE OF DOING BUSINESS, 2012 RANK
GETTING EASIER, BUT NOT EVERYWHERE
Time required to register a business
Number of economies, % change 2005-11
100 50 – 0 + 50 100 150
Less than 20 days
21-40 days
41-60 days
61-80 days
More than 80 days
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UNITÀ 1
Sistemi e forme aziendali
?
Unità
di apprendimento
suddivise in lezioni
Testo ricco
di schemi e tabelle
Teoria seguita
da una parte di servi
con esempi e
approfondimenti
Letture in inglese
per l’apprendime to
del lessico tecnico
IV
Guida alla lettura
Agusani - romane.indd 4
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