Titolo IV - Rapporti politici

Articolo 54

Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.

La storia

Il relatore Umberto Merlin (Democrazia cristiana) spiegò così il significato dell’articolo: «Ricordo che Repubblica in latino vuol dire Stato o cosa pubblica e noi la vogliamo adoperare in questo senso, perché anche a tutti coloro che eventualmente non avessero ancora aderito alla Repubblica con pieno animo, ma che hanno sempre servito con devozione lo Stato, noi domandiamo l’osservanza delle leggi, la fedeltà allo Stato […]».
La discussione fu particolarmente accesa sulla richiesta di giuramento per i dipendenti pubblici, che venne giudicata una «reminiscenza medievale» dall’on. Cesario Rodi (Uomo Qualunque). Il relatore Merlin affermò: «Il principio che il cittadino che copre pubbliche funzioni debba prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica mi pare sia bene fissarlo. Del resto non è poi vero che il giuramento sia una semplice formalità».
Dopo un’aspra discussione l’Assemblea decise di non approvare questa parte del secondo comma: «Quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è diritto e dovere del cittadino».

Il commento

Come si intuisce anche da quanto detto sopra, il dovere di fedeltà alla Repubblica stabilito dall’Assemblea costituente ha l’obiettivo di tutelare la forma istituzionale repubblicana (bisogna ricordare che, nell’ultimo scorcio degli anni Quaranta, i sostenitori della Monarchia erano ancora assai numerosi).
Un cittadino dà dimostrazione della sua fedeltà alla Repubblica rispettando i principi democratici, tenendo comportamenti conformi alla Costituzione e alle leggi e non danneggiando lo Stato italiano nelle relazioni con gli altri Paesi (un cittadino non deve rivelare segreti di cui può essere a conoscenza e non deve impegnarsi in attività di spionaggio).
Ai cittadini che ricoprono cariche pubbliche e ai lavoratori pubblici, lo Stato chiede un «supplemento di fedeltà» attraverso un giuramento promissorio (ovvero, che obbliga mediante una promessa). La giurisprudenza è pressoché unanime nell’affermare che dal giuramento deriva solamente un «vincolo di ordine morale che si aggiunge a doveri giuridici già esistenti».