Titolo IV - Rapporti politici
Articolo 54
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
La storia
Il relatore Umberto Merlin (Democrazia cristiana) spiegò così il significato dell’articolo: «Ricordo che Repubblica in latino vuol dire Stato o cosa pubblica e noi la vogliamo adoperare in questo senso, perché anche a tutti coloro che eventualmente non avessero ancora aderito alla Repubblica con pieno animo, ma che hanno sempre servito con devozione lo Stato, noi domandiamo l’osservanza delle leggi, la fedeltà allo Stato […]».
La discussione fu particolarmente accesa sulla richiesta di giuramento per i dipendenti pubblici, che venne giudicata una «reminiscenza medievale» dall’on. Cesario Rodi (Uomo Qualunque). Il relatore Merlin affermò: «Il principio che il cittadino che copre pubbliche funzioni debba prestare giuramento di fedeltà alla Repubblica mi pare sia bene fissarlo. Del resto non è poi vero che il giuramento sia una semplice formalità».
Dopo un’aspra discussione l’Assemblea decise di non approvare questa parte del secondo comma: «Quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è diritto e dovere del cittadino».