Principi fondamentali
Articolo 1
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
La storia
L’articolo con cui si apre la Costituzione della Repubblica italiana enuncia i primi principi fondamentali che tracciano l’architettura costituzionale dello Stato. L’Assemblea Costituente ne approvò il testo senza particolari divergenze, fatta eccezione per l’espressione «fondata sul lavoro». Durante i lavori preparatori, infatti, furono messe ai voti due formule: la prima, indicata dai rappresentanti dei partiti comunista e socialista, affermava che «l’Italia è una Repubblica democratica di lavoratori»; la seconda, proposta dal democratico-cristiano Amintore Fanfani, che «l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». Prevalse quest’ultima formulazione la quale, secondo la maggioranza dei costituenti, evitava di conferire all’articolo un carattere classista in quanto la parola «lavoro» indicava tanto le attività manuali quanto quelle intellettuali.
Un altro punto dibattuto riguardò la scelta della locuzione «appartiene al popolo» che prevalse su «emana dal popolo» poiché il primo assommava in sé tre concetti di capitale importanza: l’irrinunciabilità (il popolo non può rinunciare alla propria sovranità a favore, per esempio, di un solo uomo o di un gruppo ristretto di individui), la proprietà (la sovranità appartiene in senso giuridico al popolo ciò significa che deve essere esercitata secondo i principi stabiliti dalle norme costitutizionali e dalle leggi) e il possesso (la sovranità spetta al popolo per diritto naturale, cioè gli è assegnata da quelle norme di comportamento che discendono direttamente dalla «natura» e che, proprio per questo, non possono essere modificate dalle leggi).