Musica e dislessia: i perché musicali delle difficoltà di lettura

Samuele Ferrarese

I più recenti approcci neuroscientifici allo studio delle prestazioni linguistiche e cognitive dell’essere umano hanno approfondito il rapporto tra pratica musicale e disturbi dell’apprendimento, riscontrando diverse evidenze riguardo alla possibilità che la pratica musicale possa influire positivamente sulle capacità di lettura e di produzione del linguaggio. Una prospettiva di integrazione tra le discipline scolastiche, all’interno di un percorso strutturato, potrebbe giovare all’apprendimento, soprattutto per gli studenti che, nel contesto scolastico, faticano nell’acquisizione delle competenze di acquisizione dell’informazione e delle competenze comunicative. Sviluppare percorsi inclusivi e multidisciplinari può diventare quindi la chiave di interpretazione e di risoluzione di diversi dubbi sulle modalità di trattamento dei ragazzi con disturbi dell’apprendimento all’interno del percorso didattico curricolare, in particolare attraverso l’utilizzo della musica.

Samuele Ferrarese è docente di Didattica della Musica presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca e collabora con il dipartimento di Psicologia dello stesso ateneo nella ricerca sul rapporto tra Disturbi dell’Apprendimento e pratica musicale. È formatore AID (Associazione Italiana Dislessia), è presidente della Fondazione Teatro Trivulzio di Melzo (MI), città nella quale dirige Bach Street School – Scuola di Musica. Per Mondadori Education cura i percorsi musicali inclusivi all’interno dei testi scolastici e progetta percorsi di alfabetizzazione emotiva per il consolidamento di competenze personali e relazionali.
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