L’autore nella cultura greca antica: istruzioni per l’uso del concetto

La funzione dell’autore, nella cultura greca antica, ha vissuto un processo di evoluzione: in età arcaica, anziché di autore è più corretto parlare di figura autorevole; tra l’età tardo-arcaica e l’età classica si sviluppa un profilo più definito; dall’età ellenistica in avanti si manifestano quei connotati che si avvicinano molto all’idea moderna di autore, pur senza coincidere perfettamente.

Fattori determinanti di questa evoluzione sono stati il rapporto dell’autore con il contesto sociale, con le committenze, con il sistema della comunicazione e il modo di concepire il testo, con la tradizione. Applicare il concetto moderno di autore alla cultura greca antica ha dunque dei limiti, che vanno compresi e tenuti presenti per avvicinarsi correttamente allo studio del mondo greco.




 

Relatori


Andrea Ercolani è ricercatore presso l’Istituto di Studi sul Mediterraneo (ISMed) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Si è laureato all’Università “La Sapienza” di Roma e ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Torino. I suoi interessi principali vertono sull’epica greca arcaica, il teatro attico di V secolo a.C. (sia tragico che comico), la poesia lirica, le tradizioni sapienziali, con particolare attenzione agli aspetti comparativi e alle questioni legate all’oralità.
Tra le sue pubblicazioni si segnalano Omero. Introduzione allo studio dell’epica greca arcaica, Roma 2006, l’introduzione, la traduzione e il commento a Esiodo. Opere e giorni, Roma 2010, e la recentissima curatela di La letteratura sommersa nella Grecia antica, Roma 2021.

Riccardo Palmisciano è professore associato di Lingua e Letteratura greca presso l’Università di Napoli “L’Orientale”. Si è laureato all’Università “La Sapienza” di Roma e ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Napoli “Federico II”. I suoi interessi prevalenti riguardano la cultura greca di età arcaica, studiata con un approccio globale che cerca di coniugare archeologia, antropologia e approccio filologico ai testi. Di questa metodologia è un esempio la Conferenza organizzata a Napoli nel 2008 insieme all’archeologo Matteo D’Acunto, Lo Scudo di Achille nell’Iliade. Esperienze ermeneutiche a confronto, i cui atti sono stati pubblicati nel 2010. Oltre alla monografia Dialoghi per voce sola. La cultura del lamento funebre nella Grecia antica, Roma 2017, ha pubblicato numerosi studi sull’epica e la poesia lirica del periodo arcaico, sulle performance drammatiche prima della nascita della tragedia, sui rapporti fra poesia d’autore e poesia tradizionale, sul simposio arcaico, sulle relazioni fra sistemi iconografici e poesia.
Insieme a un gruppo di ricercatori di diverse Università italiane, tra i quali anche Livio Sbardella e Andrea Ercolani, ha dato vita al progetto di ricerca sulla letteratura greca ‘sommersa’, che ha prodotto la pubblicazione di tre volumi (AA. VV., Submerged Literature in Ancient Greek Culture, I-III, Berlin 2014-2016). È attualmente impegnato in un progetto di ricerca collettivo dal titolo Ripensare l’oralità: neuroscienze, antropologia, comparazione.

Livio Sbardella, professore ordinario di Letteratura greca presso l’Università dell’Aquila, si è formato all’Università "La Sapienza" di Roma e ha svolto il dottorato di ricerca all’Università di Urbino. Tra le sue principali pubblicazioni: Filita di Cos. Testimonianze e frammenti poetici, Roma 2000; Oralità. Da Omero ai mass media, Roma 2006; Cucitori di canti. Studi sulla tradizione epico-rapsodica greca e i suoi itinerari nel VI secolo a. C., Roma 2012; Esiodo. problemi aperti e nuove prospettive (curato insieme ad Andrea Ercolani), Roma 2016, oltre a numerosi articoli su riviste di settore italiane e straniere.
I suoi interessi scientifici vertono soprattutto su comunicazione e cultura orale dal mondo antico a quello moderno, epica greca e tradizione rapsodica, aspetti della lirica greca arcaica e tardo-arcaica, cultura e letteratura ellenistica con particolare riguardo alla poesia alessandrina. Attualmente sta lavorando a un volume monografico sul corpus poetico di Teocrito e ad altri studi su temi riguardanti l’oralità e la tradizione poetica epica e lirica dall’età arcaica a quella ellenistica.