La lunga pace chiamata guerra fredda

Obiettivi


Tra il 1945, fine della seconda guerra mondiale, e il 1991, scomparsa dell’Urss, l’equilibrio planetario e specialmente europeo è retto su due blocchi guidati da Unione Sovietica e Stati Uniti d’America. Equilibrio del terrore, certo, ma insieme struttura largamente concordata dalle potenze superiori per evitare l’apocalissi nucleare e consolidare la presa sui rispettivi imperi.

 

Si parlerà di:



  • Come si determina l’equilibrio della guerra fredda (1945-1949).

  • Il punto di vista sovietico, da Stalin a Gorbaciov.

  • Il punto di vista americano, da Truman a Bush senior.

  • Il caso Germania, fulcro del bipolarismo.

  • Perché l’Italia contava nella guerra fredda.


Relatore


Lucio Caracciolo dirige la rivista italiana di geopolitica «Limes». Giornalista, ha lavorato al settimanale «Nuova Generazione» dal 1973 al 1975, al quotidiano «la Repubblica» dal 1976 al 1983. È stato caporedattore di «MicroMega» dal 1986 al 1995. Scrive per «la Repubblica» e per il settimanale «l’Espresso». Ha tenuto corsi e seminari di geopolitica in alcune università. Dal 2009 al 2020 ha insegnato Studi strategici all’Università Luiss di Roma e dal 2017 Geopolitica all’Università San Raffaele di Milano. Ha scritto tra l'altro Alba di guerra fredda (1986, Laterza), Euro no: non morire per Maastricht (1997), Terra incognita (2001, Laterza) e America vs. America (2011, Laterza), Storia contemporanea, con Adriano Roccucci (Le Monnier, 2017).

 

Moderatore


Duccio Canestri, Docente e consulente editoriale, Mondadori Education

 

Dal nostro Catalogo

STORIA CONTEMPORANEA

Dal mondo europeo al mondo senza centro

Lucio Caracciolo, Adriano Roccucci
Il mondo, divenuto negli ultimi due secoli sempre più interconnesso e interdipendente, è al centro di una ricostruzione originale dell'età contemporanea. Le trasformazioni della società, le evoluzioni dei sistemi politici, le elaborazioni culturali, i processi di modernizzazione sono esaminati nel rapporto ineludibile e costitutivo con le dinamiche geopolitiche e i fenomeni di interazione su scala globale. Dalla considerazione della pluralità di aree geopolitiche, di universi culturali e di itinerari storici che forma la trama del mondo contemporaneo deriva il superamento di una narrazione eurocentrica. Ne risulta arricchita l'intelligenza delle stesse vicende europee, come pure di quelle italiane, collocate nell'opportuna prospettiva mondiale. Questo volume offre un quadro ampio e chiaro di conoscenze e interpretazioni della storia contemporanea, utili a comprendere le vicende del mondo dalla metà dell'Ottocento, segnata dal protagonismo dell'«Europa mondiale», fino ai nostri giorni, caratterizzati da un «mondo senza centro». Un ricco apparato cartografico arricchisce il volume.
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