Terza dose di richiamo anti-COVID-19: quale protezione offre?

di Ylenia Nicolini

Lo scorso 20 settembre 2021 una nuova fase della campagna vaccinale anti-COVID-19 è stata avviata in Italia: seppur in un primo momento la somministrazione di una dose “booster” sia stata riservata alle categorie a rischio e agli over 60, in breve tempo è stata estesa a tutte le altre fasce della popolazione a partire dai 18 anni di età.

Perché anticipare la somministrazione di una terza dose alla popolazione generale a distanza di cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo vaccinale primario? Come ci si aspetta che cambi il quadro epidemiologico delle ultime settimane in seguito a somministrazione di una dose addizionale?

Il primo studio sugli effetti della somministrazione della terza dose è stato condotto in Israele, dove lo scorso 30 luglio 2021, in seguito a un cospicuo aumento dei casi di positività al SARS-CoV-2 e delle ospedalizzazioni, le autorità israeliane hanno approvato la somministrazione di una terza dose booster, prima alle fasce a rischio e poi agli over 60 e all’intera popolazione. Che cosa dicono i dati israeliani? Quale protezione aggiuntiva offre dall’infezione (cioè dal contagio) e dalla “malattia severa” (cioè dal rischio di finire in ospedale) la somministrazione di una terza dose?

Per rispondere a queste domande, i ricercatori hanno preso in considerazione due gruppi principali: 1) il gruppo booster (i cui componenti avevano ricevuto la terza dose); 2) il gruppo nonbooster (i cui componenti avevano ricevuto solo due dosi di vaccino). Come illustrato nella Tabella 1, nel gruppo booster il tasso di infezione confermata da COVID-19 si è rivelato inferiore di un fattore di 11,3 rispetto a quello del gruppo senza richiamo. Analogamente, il tasso di malattia grave è stato inferiore di un fattore di 19,5.

 

Gruppo nonbooster Gruppo booster
Rate ratio (95% CI)
Infezione confermata 11,3
N. di casi 4439 934
N. totale di persone a rischio 5,2 milioni 10,6 milioni
Malattia severa 19,5
N. di casi 294 29
N. totale di persone a rischio 4,5 milioni 6,2 milioni


Tabella 1. Risultati relativi al tasso di infezione confermata e di malattia severa nei gruppi nonbooster e booster in Israele (dati raccolti dal 30 luglio 2021 al 31 agosto 2021). Il rate ratio rappresenta il fattore di riduzione nel tasso di infezione confermata e di malattia grave nel gruppo booster rispetto al gruppo nonbooster.
Fonte: Bar-On, Y.M., et al. (2021). Protection of BNT162b2 vaccine booster against Covid-19 in Israel. New england journal of medicine, 385(15), 1393-1400.

In Israele, quindi, a partire dal 31 agosto 2021, ovvero un mese dopo l’inizio della terza fase della campagna vaccinale, la somministrazione di una dose booster ha consentito di ridurre sia i tassi di contagio, sia il rischio di essere colpiti da una forma grave di COVID-19.

Quali sono i principali fattori che hanno indotto a somministrare rapidamente una dose booster? Va in primis considerato il ruolo della comparsa di nuove varianti (VOC = variants of concern) di SARS-CoV-2. Le più recenti, la delta e la omicron, rilevate per la prima volta in India e in Sudafrica rispettivamente, hanno mostrato livelli molto elevati di trasmissibilità, se confrontate con le prime varianti in circolo. Inoltre, le nuove varianti potrebbero essere in grado di evadere le difese immunitarie fornite dai vaccini in uso, implementati nel 2020 sulla variante alfa. 

L’immunità in calo, concomitante con una potenziale capacità delle nuove varianti di eludere le difese immunitarie, hanno quindi reso necessaria la somministrazione immediata di una terza dose; quest’ultima sarebbe infatti in grado, secondo i dati più recenti, di mitigare gli effetti del calo dell’immunità e di ripristinare l’efficacia vaccinale iniziale, anche nei confronti delle nuove varianti in circolo.

Considerato, tuttavia, che la circolazione del virus a livello globale espone a un continuo rischio di comparsa di nuove varianti, lo sviluppo di nuovi vaccini implementati sulle varianti attualmente in circolo diverrà sempre più indispensabile.

 

Attività da proporre alla classe

Anche se la  maggior parte dei vaccini è in grado di assicurare un’immunità per tutta la vita, alcuni vaccini garantiscono un’immunità che cala nel tempo, definita “immunità calante”. In alcuni Paesi sono raccomandate dosi di richiamo a intervalli regolari durante l’adolescenza e l’età adulta, al fine di mantenere l’immunità per un periodo di tempo più lungo. Quali sono le vaccinazioni obbligatorie e quelle raccomandate in Italia? 

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Sitografia:


Ministero della Salute

Our World in Data

World Health Organization


Bibliografia:


Bar-On, Y. M., Goldberg, Y., Mandel, M., Bodenheimer, O., Freedman, L., Kalkstein, N., ... & Huppert, A. (2021). Protection of BNT162b2 vaccine booster against Covid-19 in Israel. New england journal of medicine385(15), 1393-1400.

Lustig, Y., Sapir, E., Regev-Yochay, G., Cohen, C., Fluss, R., Olmer, L., ... & Kreiss, Y. (2021). BNT162b2 COVID-19 vaccine and correlates of humoral immune responses and dynamics: a prospective, single-centre, longitudinal cohort study in health-care workers. The Lancet Respiratory Medicine9(9), 999-1009.

Mizrahi, B., Lotan, R., Kalkstein, N., Peretz, A., Perez, G., Ben-Tov, A., ... & Patalon, T. (2021). Correlation of SARS-CoV-2-breakthrough infections to time-from-vaccine. Nature communications12(1), 1-5.