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Referente
Ciò (oggetto, persona, luogo, essere astratto) a cui un segno linguistico
rinvia nella realtà.
Reticenza
(dal latino reticére, "tacere, sottacere"): consiste
nell'interrompere e lasciare in sospeso per timore, per riguardo o anche
per calcolo una frase o una sola parola facendone però intuire
la conclusione. Frequente nel linguaggio comune ("Se non ubbidisci...";
"Smetti subito, se no..."), è spesso usata anche da scrittori e
poeti. Si veda, per esempio, come A.
Manzoni intesse di reticenze l'intero colloquio tra il conte Zio e
il padre provinciale dei Cappuccini, nel capitolo XIX dei Promessi
sposi: C'entra il puntiglio; diviene un affare comune; e
allora... anche chi è nemico della pace... Sarebbe un vero crepacuore
per me, di dovere... di trovarmi..., io che ho sempre avuta tanta propensione
per i padri cappuccini.... (A.
Manzoni)
Retorica
(da una parola greca di origine indoeuropea che significa "parlare"):
arte e tecnica di scrivere e parlare in modo da persuadere i destinatari,
avvalendosi di procedure espressive ben codificate.
Rima
(dal francese antico rime, che a sua volta deriva dal
latino rhithmum, "ritmo"): l'identità dei suoni delle
sillabe finali di due o più parole a partire dall'ultima vocale
accentata. Elemento di primaria importanza nell'organizzazione del testo
poetico, la rima assolve il compito di mettere in rilievo le qualità
musicali e semantiche delle parole all'interno dello schema metrico o
strofico prefissato. La rima può essere: baciata
(AA BB CC); alternata (ABAB CDCD); incrociata
o chiusa (ABBA CDDC); incatenata o terza
rima (ABA BCB CDC); ripetuta (ABC ABC). Oltre
che alla fine del verso, la rima può cadere, con particolari effetti
musicali, anche all'interno del verso: si parla allora di rima
interna o di rima al mezzo, come nei seguenti
versi di Giacomo
Leopardi: Passata è la tempesta: / odo augelli far
festa, e la gallina.... Effetti musicali producono anche le
rime imperfette o quasi rime: l'assonanza,
che si ha quando due parole presentano, nella parte finale, vocali uguali
ma diverse consonanti (nave/sale) e la consonanza,
che si ha quando due parole presentano, nella parte finale, consonanti
uguali ma vocali diverse (canto/vento). [vedi anche
Poesia al metro]
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