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Edvard Munch
Da Die Brücke a Bacon

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L’anima e il volto


Un’indagine ad ampio raggio può individuare dei riscontri iconografici al filone letterario e drammaturgico dell’assurdo, dagli esordi del secolo fino al suo epilogo. Banco di prova sarà per esempio lo sguardo con cui gli artisti hanno reso la figura umana o il suo volto.
Una mostra antologica tenuta a Milano nel 1998-99, dal titolo L’anima e il volto, con una panoramica che parte dal Rinascimento e arriva fino alle avanguardie moderne, ha dimostrato proprio che sono tipiche della pittura del secolo XX la frantumazione e la deformazione dei tratti somatici come segno manifesto di smarrimento, angoscia, perdita d’identità.

Si escludano pure da questo itinerario gli artisti che hanno reso con un’ottica grottesca e caricaturale l’attacco satirico verso determinati individui o ceti sociali, come, per esempio, certi espressionisti tedeschi, rimarrà pur sempre una produzione di immagini in cui la figura umana è trattata con una crudeltà che è riconducibile solo a una visione dell’umanità desolata e tragica.


Edvard Munch



Antesignano è il pittore norvegese Edvard Munch (1863-1944) che con due famose opere dell’ultimo decennio dell’Ottocento evidenzia una visione quanto mai cupa. In Sera, via Karl Johan a Oslo (1892), un passeggio di distinti borghesi viene stravolto come fosse l’apparizione di mostruosi spettri; nell’Urlo (1893) una solitaria figura a bocca spalancata sembra far risuonare di dolore tutto l’universo. Per stare nel campo della drammaturgia, occorre precisare che il péndant preciso della pittura di Munch sta piuttosto nelle opere di Ibsen e Strindberg.

Questi scrittori, accomunati da un consimile clima culturale scandinavo, non generano il teatro dell’assurdo, ma lo preparano in un certo senso, come Weltanschauung, perché le vicende che rappresentano sono costantemente dominate da un potere misterioso e insensato a danno di creature destinate all’insoddisfazione e alla sconfitta. Si noti bene come in parallelo la filosofia di Kierkegaard – che pure è in sintonia con quel clima culturale – prepara la comparsa dell’esistenzialismo.