Spurio

Dal lat. spurius («illegittimo, bastardo»), detto di termini, versi, brani o intere opere giudicati non autentici, cioè non risalenti all’autore a cui i manoscritti o l’opinione comune li attribuiscono. L’uso del termine ‘spurio’ (così come del corrispondente greco nóthos [«bastardo», «figlio illegittimo»]) risponde quindi alla consueta metafora che vede l’autore come il ‘padre’ della propria opera.

[Elena Esposito]