Le
aziende di produzione sono profondamente
inserite nel sistema ambientale in
cui operano, sia a livello di mercato
di riferimento, sia a livello di situazione
economica nazionale e internazionale.
Inoltre, altri elementi, come ad esempio
l’evoluzione della tecnologia,
ne influenzano sempre più la
gestione. In questa realtà
è fondamentale per le aziende
disporre di un efficace controllo
di gestione che permetta l’assunzione
di decisioni tattiche e strategiche.
Il candidato esamini la tematica del
controllo dei costi e illustri la
tecnica della break-even analysis,
supportando la trattazione con opportuni
esempi.
Successivamente tratti il tema della
competitività dell’impresa,
soprattutto con riferimento al contributo
della risorsa lavoro al conseguimento
di un duraturo vantaggio competitivo.
Sviluppi, infine, i seguenti punti:
• gli elementi che determinano
il costo del lavoro e la loro collocazione
negli schemi di bilancio;
• le rilevazioni contabili ed
extracontabili connesse alla gestione
del personale, corredate da opportune
esemplificazioni numeriche.
SVOLGIMENTO
Importanza
del controllo di gestione
La
globalizzazione dei mercati, l’evoluzione
tecnologica e l’assetto competitivo
che caratterizzano la realtà
attuale condizionano, in vario modo,
la gestione dell’impresa. Essa,
pertanto, deve essere un sistema “dinamico”,
cioè in grado di far fronte
all’evoluzione del contesto
in cui opera.
Gli effetti prodotti dalle variabili
che gravitano attorno ad essa devono
essere governate per poter raggiungere
i livelli di performance
ritenuti soddisfacenti.
Se gli obiettivi programmati non sono
pienamente raggiunti, l’azienda
può intervenire ponendo in
essere opportune azioni
correttive
sulle variabili
controllabili
per cercare di ottimizzare i propri
risultati. Diventa allora fondamentale
operare sugli aspetti riguardanti
le variabili
interne,
dal momento che quelle esterne (situazione
economica nazionale e internazionale,
intensità della concorrenza,
ecc.) non sono direttamente controllabili
dall’azienda.
Per fare ciò occorre affidarsi
a un efficiente controllo
della gestione,
in funzione della definizione di obiettivi
e strategie adeguati. Il controllo
dei ricavi e dei costi assume allora
un ruolo rilevante per adottare decisioni
tattiche e strategiche.
Ma poiché le possibilità
di controllo dei ricavi sono assai
minori rispetto a quelle di controllo
dei costi
(perché i primi sono prevalentemente
dipendenti da variabili esterne),
è fondamentale lo sviluppo,
nell’ambito della contabilità
gestionale, del controllo dei costi,
inteso come insieme di interventi
operativi volti a definire le aree
aziendali nelle quali è possibile
ridurre l’ammontare dei costi
nel rispetto degli obiettivi programmati.
Per il calcolo dei costi si utilizzano
criteri
di classificazione
che fanno riferimento al momento di
determinazione (preventivi,
consuntivi),
all’oggetto di calcolo (speciali,
comuni),
alle modalità di imputazione
(diretti,
indiretti),
alla relazione con i volumi di produzione
(fissi,
variabili, semifissi, semivariabili).
Il controllo dei costi presuppone
che l’azienda disponga di un
sistema di contabilizzazione dei costi:
la contabilità
gestionale,
che ha i seguenti obiettivi:
• determinare i costi di prodotto
e dei processi produttivi e distributivi
e controllare l’efficienza aziendale;
• effettuare calcoli di convenienza
economica comparata e indirizzare
le scelte operative;
• fornire alla contabilità
generale i dati per le valutazioni
di fine esercizio, necessarie per
determinare i valori di bilancio;i;
• orientare la fissazione dei
prezzi di vendita.
I diversi procedimenti di determinazione
dei costi di prodotto prevedono la
localizzazione dei costi in opportuni
centri
di costo
e successivamente la loro imputazione
agli oggetti di riferimento (lotto
di produzione, commessa, processo),
oppure possono prevedere la diretta
imputazione dei costi a vari oggetti.
Recentemente si è sviluppato
un nuovo metodo di imputazione e calcolo
dei costi più consono alle
nuove impostazioni e tecniche produttive
che considerano i costi non più
in relazione ai risultati della produzione,
ma alle attività necessarie
per la realizzazione e la distribuzione
di questi (metodo ABC).
Break-even
analysis
Considerando il caso in cui da un
unico processo produttivo si ottiene
un solo tipo di prodotto (il che consente
di esprimere il volume di produzione
in unità fisiche), la ricerca
del punto di equilibrio può
essere condotta con un procedimento
matematico sulla base della seguente
uguaglianza:
Ricavi
totali
(RT) = Costi
totali
(CT)
Se la quantità venduta è
uguale a quella prodotta, l’equazione
può essere così sviluppata:
RT = Prezzo
unitario di vendita
(p) X Quantità
vendute
(q)
CT = Costi
fissi
(CF) + Costo
variabile unitario
(cv) X Quantità
prodotta
(q)
per cui avremo: p X q = CF + cv X
q
da cui: CF/(p - cv).
Poiché l’espressione
(p – cv) corrisponde al margine
di contribuzione,
che esprime il contributo di ogni
unità venduta alla copertura
dei costi fissi, deduciamo che la
quantità corrispondente al
punto di equilibrio è pari
al rapporto tra i costi fissi totali
e il margine di contribuzione.
Applichiamo ora l’uso della
formula al seguente esempio.
ESEMPIO
L’azienda
industriale Kappa ha una capacità
produttiva annua di 25.000 unità
del prodotto Alfa. Il costo variabile
unitario è pari a euro 95,
mentre i costi fissi annui sono di
euro 600.000. Attualmente l’azienda
vende 20.400 unità al prezzo
unitario di euro 125. Calcoliamo:
1. la
quantità corrispondente al
punto di equilibrio;
2. il
grado di sfruttamento della capacità
produttiva realizzato con la vendita
della quantità che consente
il pareggio economico;
3. il
risultato economico attuale;
4. il
risultato economico conseguibile con
la vendita di 22.000 unità.
Determinazione
del punto di equilibrio
Il punto di equilibrio si ottiene
quando i ricavi totali uguagliano
i costi totali. Dunque:
6
p X q = CF + cv X q
125q = 600.000 + 95q
125q – 95q = 600.000
q X (125 – 95) = 600.000
q = 600.000/30 = 20.000 unità
(punto
di equilibrio)
Il pareggio economico – dunque
– si realizza vendendo 20.000
unità di prodotto Alfa.
Sfruttamento
della capacità produttiva in
corrispondenza del punto di equilibrio
Il grado di sfruttamento della capacità
produttiva realizzato vendendo 20.000
unità di prodotto Alfa si ottiene
attraverso questa proporzione:
25.000 : 20.000 = 100 : x
da cui: x
= 80%
grado
di sfruttamento della capacità
produttiva
Determinazione
del risultato economico attuale (vendita
di 20.400 unità)
Le relazioni fondamentali da considerare
sono le seguenti:
RE = Ricavi
totali
(RT) – Costi
totali
(CT)
CT = Costi
fissi
(CF) + Costi
variabili totali
(CV)
CV = Costo
variabile unitario
(cv) X quantità
(q)
Perciò avremo: RE = p X q –
(CF + cv x q)
E, con riferimento al caso che stiamo
esaminando:
RE = (125 X 20.400) – [600.000
+ (95 X 20.400)] = euro 12.000
utile
attuale;
Determinazione
del risultato economico conseguibile
vendendo 22.000 unità
In questo caso, il risultato economico
è il seguente:
RE = (125 X 22.000) – [600.000
+ (95 X 22.000)] = euro 60.000
utile
per
q = 22.000 unità;
Competitività
dell’impresa e risorsa lavoro
Nello scenario della competizione
globale, il vantaggio
competitivo
di un’azienda risiede nella
capacità di porre sul mercato
prodotti e servizi a costi più
bassi o con caratteristiche qualitative
superiori rispetto a quelli della
concorrenza.
L’impresa che oggi vuole sopravvivere,
se non trasferisce la propria attività
produttiva in Paesi emergenti per
beneficiare dei bassi costi del lavoro
(delocalizzazione
produttiva)
o se non affida all’esterno
la realizzazione, in tutto o in parte,
dei processi produttivi (outsourcing),
deve adottare nuove
forme di organizzazione del lavoro
e avvalersi di forme di flessibilità
del lavoro
che consentano significativi risparmi
sui costi.
Per attirare le preferenze dei consumatori
verso i propri prodotti e acquisire
un vantaggio competitivo sulla concorrenza,
un’impresa orientata al cliente
deve ridurre i livelli gerarchici
strutturandosi come impresa
snella
(lean
organization),
compensando i minori controlli con
una maggiore formazione e responsabilizzazione
del personale, che deve quindi essere
motivato e dotato di maggiore autonomia
decisionale.
Anche l’ambiente di lavoro deve
essere stimolante e attento alle aspirazioni
dei lavoratori e ai loro problemi
personali, nella consapevolezza che
la motivazione dei dipendenti è
la chiave di successo di ogni impresa.
L’aumento del grado di competitività
passa anche attraverso il ricorso
a forme
di lavoro flessibile
che permettano un contenimento dei
costi del personale dipendente.
Una forma di flessibilità può
riguardare l’orario di lavoro:
in molte aziende, previo accordo con
i sindacati e con i lavoratori, l’orario
mensile o settimanale pro-capite può
oscillare tra un minimo e un massimo
soprattutto in presenza di una domanda
ciclica.
Esistono poi contratti di lavoro flessibile
come il lavoro
a progetto,
il contratto
part-time
e il telelavoro.
Il contratto
di lavoro a progetto
è finalizzato all’esecuzione
di un programma specifico
oppure alla realizzazione di un programma
o di specifiche fasi di lavoro gestiti
autonomamente dal lavoratore avvalendosi
dell’organizzazione dell’impresa
committente.
Il contratto
part-time,
che permette di fruire di un orario
di lavoro inferiore a quello pieno,
e il telelavoro,
tramite il quale – grazie alle
tecnologie informatiche e telematiche
– il lavoratore può svolgere
le sue mansioni restando nella propria
abitazione, sono finalizzati a migliorare
la qualità della vita del lavoratore
e, quindi, la sua produttività.
Elementi
del costo del lavoro e relative voci
di bilancio
Il costo annuo del lavoro è
dato dall’insieme degli oneri
diretti
e indiretti
che l’azienda sostiene complessivamente
nel corso dell’esercizio per
la gestione del fattore lavoro. Gli
elementi che lo determinano sono i
seguenti:
• la retribuzione
diretta,
corrisposta al lavoratore direttamente
e immediatamente per la prestazione
di lavoro;
• la retribuzione indiretta
o differita,
destinata a fornire al lavoratore
un compenso non direttamente collegato
al lavoro prestato (ferie, festività,
mensilità aggiuntive);
• il trattamento
di fine rapporto,
che compete al lavoratore che lascia
l’azienda;
• gli oneri
sociali,
cioè contributi destinati a
finanziare previdenze a favore dei
lavoratori (pensioni, assegni per
il nucleo familiare, ecc.);
• oneri
vari,
rappresentati dal costo di servizi
e provvidenze diversi a favore dei
dipendenti o dei loro familiari (indumenti
di lavoro, mensa aziendale, centri
sportivi, ecc.);
• costi
di ricerca, selezione e formazione
del personale;
• fringe
benefits
(ad esempio, l’autovettura aziendale
concessa al dipendente anche per uso
privato).
Il costo del lavoro può essere
espresso sotto forma di:
1. costo
annuo complessivo del lavoro,
inteso come somma di elementi di costo
sopra menzionati, sostenuti nell’esercizio;
2. costo
annuo del lavoro per addetto,
pari al rapporto tra il costo annuo
complessivo e il numero degli addetti;
3. costo
medio orario del lavoro,
pari al rapporto tra il costo annuo
del lavoro e il numero di ore mediamente
lavorate; è necessario per
determinare il costo
di produzione;
4. costo
del lavoro per unità prodotta:
si determina rapportando il costo
complessivo annuo del lavoro alla
produzione annua; assume particolare
importanza ai fini della valutazione
della produttività
del lavoro.
Il costo annuo, abbiamo visto, è
dato dalle retribuzioni, dagli oneri
sociali, ecc., mentre la produzione
annua dipende dalle ore effettivamente
lavorate. Poiché è assai
difficile ridurre il costo annuo del
lavoro per la sua rigidità,
gli sforzi per ridurre il costo del
lavoro per U.P. dovranno essere soprattutto
indirizzati a incrementare la produzione.
Le voci che si riferiscono al personale
sono inserite nello Stato patrimoniale
se riflettono posizioni debitorie
dell’azienda derivanti dai rapporti
con il personale. Sono invece collocate
nel Conto economico le voci che riguardano
i costi sostenuti nell’esercizio.
Infine, nella Nota integrativa si
devono evidenziare le variazioni intervenute
nel corso dell’esercizio nell’ammontare
dei Debiti
per trattamento di fine rapporto.
Nello schema che segue evidenziamo
i più importanti elementi di
costo relativi al personale dipendente:
Voci
relative al personale nel Conto economico
Le
rilevazioni contabili e extracontabili
relative al personale
La contabilità
del personale
comprende:
• le rilevazioni connesse agli
adempimenti previdenziali e fiscali
relativi ai rapporti di lavoro dipendente;
• la raccolta e l’aggiornamento
dei dati per il calcolo delle retribuzioni
e del TFR;
• la liquidazione delle retribuzioni
e degli oneri contributivi;
• la compilazione dei documenti
originari riguardanti il personale;
• la tenuta dei libri obbligatori
relativi al personale dipendente.
L’utilizzo di sistemi di elaborazione
integrata
consente di ottenere in automatico
la liquidazione delle retribuzioni
e dei contributi, la compilazione
dei documenti originari e delle denunce
periodiche, nonché l’aggiornamento
dei dati per la compilazione delle
denunce annuali.
I libri
obbligatori,
imposti dalla legislazione sociale,
sono:
• il libro
matricola,
che riporta in ordine cronologico
di assunzione tutti i dipendenti e
i dati identificativi per ognuno di
essi;
• il libro
paga,
che riporta per ogni lavoratore le
giornate di presenza, i diversi elementi
della retribuzione, le ritenute previdenziali
e fiscali, gli assegni per il nucleo
familiare e le somme da pagare;
• il libro
degli infortuni,
su cui devono essere riportati in
ordine cronologico tutti gli infortuni
che comportino un’astensione
dal lavoro superiore a tre giorni.
Le registrazioni in P.D. relative
al personale riguardano:
1. liquidazione e pagamento delle
retribuzioni e connessi adempimenti
previdenziali e fiscali;
2. liquidazione periodica del TFR
destinato ai fondi pensione o, nei
casi previsti, da versare all’apposito
fondo speciale presso l’INPS;
3. rilevazione del TFR a fine anno;
4. liquidazione del TFR per cessazione
del rapporto di lavoro.
ESEMPIO
Liquidazione
e pagamento delle retribuzioni e connessi
adempimenti previdenziali e fiscali
Il
18 luglio l’azienda industriale
Franco Ricossa & C. S.p.A., che
occupa meno di 50 dipendenti i quali
hanno optato tutti per mantenere il
TFR in azienda, ha corrisposto in
contanti acconti sulle retribuzioni
del mese per euro 21.750.
A fine mese la società ha liquidato
retribuzioni lorde per un importo
complessivo di euro 68.700 e assegni
per il nucleo familiare per euro 6.450.
I contributi sociali a carico dell’azienda
ammontano a euro 20.507,41 e comprendono
il contributo addizionale al fondo
pensioni pari allo 0,50% delle retribuzioni
lorde assoggettabili a contribuzione.
Il 31 luglio, poi, sono state pagate
a mezzo banca le retribuzioni nette
spettanti ai dipendenti, tenendo presenti
gli acconti corrisposti, le ritenute
previdenziali che ammontano a euro
6.519,63, le ritenute fiscali pari
a euro 12.902 e le quote delle addizionali
IRPEF a favore degli enti locali pari
a euro 670.
Il 16 agosto, infine, sono state versate
a mezzo banca le ritenute fiscali
e le somme dovute all’INPS.
Presentiamo
le rilevazioni in P.D. relative alle
suddette operazioni.
Corresponsione
degli acconti durante il periodo di
paga
In relazione all’uscita finanziaria
che caratterizza l’operazione
di versamento degli acconti occorrerà
rilevare un credito
verso i dipendenti
in Dare del conto dipendenti c/anticipi,
che sarà stornato in sede di
pagamento delle competenze mensili.
La rilevazione è pertanto la
seguente:
18/07
18/07 |
0711
0905 |
dipendenti
c/anticipi
xxdenaro
in cassa |
corrisposti
acconti ai dipendenti
corrisposti acconti ai dipendenti |
21.750,00
|
21.750,00
|
Liquidazione
delle retribuzioni lorde
Al termine del periodo di paga,
sorge un debito
verso i dipendenti
da rilevare in Avere del conto
finanziario
dipendenti
c/retribuzioni,
non solo per le retribuzioni lorde,
ma anche per gli assegni per il
nucleo familiare che l’azienda
verserà ai lavoratori per
conto dell’INPS.
Le retribuzioni lorde rappresentano
un costo
d’esercizio
da registrare in Dare del conto
salari
e stipendi,
mentre gli assegni sono un credito
verso l’INPS,
da rilevare in Dare del conto istituti
di previdenza.
In P.D. rileveremo la seguente scrittura:
31/07
31/07
31/07 |
3501
1811
1601 |
salari
e stipendi
istituti di previdenza
xxdipendenti
c/retribuz.
|
retribuzioni
lorde mese di luglio
assegni per il nucleo familiare
(luglio)
competenze lorde (luglio) |
68.700,00
6.450,00
|
75.150,00
|
Liquidazione
dei contributi a carico dell’azienda
La liquidazione dei contributi sociali
a carico dell’azienda fa sorgere
un costo
d’esercizio
da rilevare in Dare del conto oneri
sociali
e origina un debito
nei confronti dell‘INPS, da
rilevare in Avere del conto istituti
di previdenza.
Questi oneri comprendono anche il
contributo integrativo al fondo pensioni,
pari allo 0,50% delle retribuzioni
soggette a contribuzione, che viene
corrisposto dall’azienda, la
quale poi lo recupererà in
sede di determinazione della quota
di trattamento di fine rapporto spettante
ai dipendenti. La rilevazione è
la seguente:
31/07
31/07 |
3502
1811 |
oneri
sociali
xxistituti
di previdenza |
contributi
a carico azienda (luglio)
contributi a carico azienda (luglio) |
20.507,41
|
20.507,41
|
Pagamento
delle competenze ai dipendenti
Il
pagamento delle retribuzioni dà
origine alle seguenti variazioni finanziarie:
• l’estinzione del debito
nei confronti dei dipendenti, in Dare
del conto dipendenti
c/retribuzioni;
• il sorgere di un debito verso
l’INPS per l’importo delle
ritenute
previdenziali
operate in busta paga, che si rileva
in Avere del conto istituti
di previdenza;
• il sorgere di un debito verso
l’Erario per le ritenute
fiscali
operate a titolo di acconto IRPEF,
da rilevare in Avere del conto erario
c/ritenute operate,
e di un debito per le quote di addizionali
IRPEF, che si devono rilevare in Avere
del conto enti
locali c/addizionali irpef;
• la compensazione con i crediti
verso i dipendenti per gli anticipi
corrisposti (Avere del conto dipendenti
c/anticipi);
• l’uscita di mezzi liquidi,
in Avere del conto banca
x c/c.
In P.D. si rileverà pertanto
la seguente scrittura.
31/07
31/07
31/07
31/07
31/07
31/07 |
1611
1811
1602
1605
0711
1801
|
dipendenti
c/retribuz.
xxistituti
di previdenza
xxerario
c/rit. operate
xxenti
locali c/add. irpef
xxdipendenti
c/anticipi
xxbanca
X c/c
|
pagate
retribuzioni di luglio
ritenute previdenziali di luglio
ritenute fiscali di luglio
addizionali regionali e comunali
storno acconti di luglio
pagate competenze nette di luglio |
75.150,00
|
6.519,63
12.902,00
670,00
21.750,00
33.308,37
|
Versamento
dei contributi sociali e delle ritenute
fiscali
L’importo
da versare all’INPS è
dato dalla differenza fra l’ammontare
dei contributi dovuti e l’importo
delle somme che l’azienda ha
anticipato per conto dell’Istituto,
come risulta dal saldo del conto istituti
di previdenza.
Le registrazioni relative ai versamenti
delle ritenute fiscali e dei contributi
previdenziali sono le seguenti:
16/08
16/08
16/08
16/08
16/08 |
|
erario
c/rit. operate
enti locali c/add. irpef
istituti di previdenza
xxbanca
x c/c
xxarrotondamenti
attivi
|
versate
ritenute IRPEF su retrib. luglio
versate addizionali enti locali
versato saldo INPS di luglio
versamento unitario di luglio
arrotondamento INPS luglio |
12.902,00
670,00
20.577,04
|
34.1490,00
0,04
|