I Nuraghi
(Sardegna)


 

La civiltà nuragica

La civiltà nuragica inizia nel 1600 a.C. circa ed è suddivisa in due fasi: una prima fase di grande sviluppo e una seconda di decadenza, che finisce con la conquista della Sardegna da parte dei Cartaginesi alla fine del VI secolo a.C.

In questo lungo periodo la Sardegna ebbe un ruolo molto importante nel commercio nel mare Mediterraneo: sulle sue coste arrivavano navi micenee (1300-1050 a.C.), fenice, etrusche e, infine, cartaginesi (550 a.C.).

Gli uomini della civiltà nuragica seppellivano i loro parenti defunti in sepolcri megalitici, ossia di pietra, detti “tombe dei giganti” per la loro grandezza. Insieme al corpo dei defunti vi era sempre un corredo funerario .

Per quanto riguarda i luoghi religiosi, gli edifici più importanti erano i cosiddetti “templi a pozzo”, ove si svolgevano le cerimonie legate agli dei delle acque. A questo scopo potevano essere utilizzate anche le grotte naturali.

In questi luoghi gli archeologi hanno trovato molti bronzetti ex-voto, che rappresentano gli oggetti più caratteristici del periodo. I bronzetti raffigurano i personaggi tipici della civiltà nuragica: capotribù con mantello, bastone e pugnale, arcieri, lottatori, portatori di offerte per gli dei; ma anche animali o riproduzioni piccolissime di oggetti quotidiani come cesti di vimini o contenitori di terracotta.

Non mancano figure del tutto particolari, come eroi (forse guerrieri morti in battaglia) con quattro occhi, quattro braccia e due scudi (venivano, cioè, moltiplicati gli elementi di forza di un guerriero). Tra gli oggetti ex voto compaiono anche spade e pugnali, simboli di una società guerriera. Infatti la Sardegna, all’epoca, era divisa in tribù, talvolta nemiche fra loro. Inoltre era sempre vivo il pericolo di invasioni straniere dal mare!

Molto bello è il bronzetto raffigurante una donna seduta con ampio mantello che tiene in braccio il figlio morto, un guerriero come indica il pugnale legato sul petto.

Interessanti sono anche i bronzetti a forma di nave, con la prua ornata da una testa di toro o di cervo. Questo indica l’importanza della navigazione e del commercio per gli abitanti della Sardegna.