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Il Medioevo
La vita
Giovanni
Boccaccio
1.
La vita
Da Firenze alla corte napoletana
Giovan-
ni Boccaccio nasce nel
1313
a
Firenze
(o forse a
Certaldo, paese d’origine del padre) da Boccac-
cino (o Boccaccio) di Chellino, ricco mercante,
e da una donna ignota, probabilmente di umili
origini. Più tardi, Boccaccio cercherà di nobilitare
la propria condizione di figlio illegittimo, benché
riconosciuto, affermando di essere nato a Parigi
da una gentildonna di alto lignaggio.
Nel 1327, dopo aver trascorso infanzia e adole-
scenza a Firenze, il quattordicenne Boccaccio se-
gue a
Napoli
il padre, divenuto il rappresentante
della potente compagnia mercantile dei Bardi di
Firenze presso la corte di Roberto d’Angiò. Gio-
vanni fa pratica commerciale e bancaria dietro il
banco della succursale dei Bardi, trattando con i
clienti e tenendo i registri degli affari, e
viene a
contatto con il variegato e movimentato mon-
do mercantile partenopeo
.
Nel frattempo, grazie alla posizione di rilievo del
padre, che può vantare il titolo di ciambellano e
consigliere di fiducia del re, Giovanni frequenta
anche la
corte angioina
, assaporando le raffina-
tezze degli ambienti nobiliari e incontrando in-
tellettuali come Cino da Pistoia e Dionigi da Bor-
go San Sepolcro, amico anche di Petrarca. Boc-
caccio viene indirizzato dal padre agli studi giu-
ridici e in seguito a quelli canonici, ma mostra
insofferenza per entrambi. Piuttosto, si dedica
con smania da autodidatta a
letture assidue e
disparate
nella ricca biblioteca reale, approfon-
dendo in particolare la conoscenza della produ-
zione romanzesca sia greco-latina sia romanza.
Al periodo napoletano risalgono anche le prime
prove letterarie di Boccaccio: il poemetto in ter-
zine
Caccia di Diana
(1335-1337), il romanzo
Fi-
locolo
(concluso probabilmente intorno al 1338) e
il poema in ottave
Filostrato
(1335-1339). In que-
sti anni prende forma nell’immaginazione poe-
tica di Boccaccio la figura di
Fiammetta
, dietro
il cui nome si cela forse Maria d’Aquino, figlia
naturale di re Roberto, o forse una serie di don-
ne incontrate negli ambienti eleganti e monda-
ni della corte.
Il ritorno a Firenze
Nell’inverno tra il 1340
e il 1341 Boccaccio viene richiamato dal padre
a
Firenze
a causa di gravi problemi economici,
e a malincuore abbandona la vivace e spensiera-
ta vita napoletana. L’ambiente fiorentino, segna-
to dalla crisi economico-finanziaria (il banco dei
Bardi fallisce nel 1345) e da una situazione socia-
le instabile, gli risulta dapprima estraneo e quasi
ostile. Tuttavia, porta a termine il
Teseida
, inizia-
to a Napoli, e fra il 1341 e il 1346 compone la
Commedia delle ninfe fiorentine
(o
Ninfale d’Ame-
Miniatura senese del XV secolo.
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