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Le città cominciano a espandersi con un ritmo sconosciuto prima di allora; le perso-
ne, che da sempre vivevano prevalentemente in comunità ristrette dove tutti si cono-
scevano (i villaggi), si trovano ora ad abitare grandi e anonimi quartieri di periferia, i
quartieri periferici urbani.
Tali aree divengono rapidamente centri di delinquenza, di malcontento e di sommos-
se contro l’ordine costituito. Nasce una nuova classe sociale, il
proletariato urbano
, i
cui interessi si scontrano contro quelli dei proprietari delle fabbriche e dei macchinari
di produzione. Con la Rivoluzione industriale si afferma infatti un nuovo sistema pro-
duttivo che rende più veloce, efficiente ed economica la produzione delle merci a sca-
pito però del lavoro individuale, che viene reso sempre più semplice, ripetitivo, parcel-
lizzato. Ogni operaio si occupa esclusivamente di un aspetto dell’intero ciclo produt-
tivo. Il singolo, insomma, non è a conoscenza del “progetto” complessivo al quale sta
contribuendo in modo decisivo.
Che cosa significa tutto ciò? Gli studiosi di scienze umane, per descrivere il fenome-
no, sono soliti parlare di “
divisione del lavoro
”: ciascuno compie azioni ripetitive e,
di conseguenza, raggiunge un alto grado di abilità e di destrezza, che rimane precluso
a colui il quale, invece, si occupa del processo produttivo nella sua globalità, come ac-
cadeva all’artigiano.
In breve, l’industrializzazione produce
problemi di convivenza e di ordine sociale
di
genere completamente nuovo rispetto alle società preindustriali. A questi problemi la
nuova disciplina della sociologia cerca di dare una risposta.
Q
ualche domanda
Quali considerazioni
portano al
superamento della
teoria cosiddetta
“naturalistica”?
Qual è il principale
elemento di novità
messo in luce da
Montesquieu rispetto
alla teoria del
contratto sociale?
Perché è proprio
verso la metà
del XIX secolo che
nasce la sociologia?
Tra la fine Settecento e l’inizio
dell’Ottocento avvengono nel
mondo occidentale tre fatti
storici di capitale importanza:
la Rivoluzione americana,
la Rivoluzione francese e la
Rivoluzione industriale (Jean
Dupless Bertaux,
Presa del
Palazzo delle Tuileries
, 1793).
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