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Unità
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Introduzione all’informatica
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I linguaggi di programmazione
Qualunque linguaggio usato per comunicare (tra uomini ma anche tra macchine) pos-
siede delle regole e dei termini da usare affinché sia possibile la reciproca comprensio-
ne. Per comunicare con il calcolatore bisogna essere in grado di parlare la sua lingua.
Poiché questa è particolarmente difficile (il calcolatore usa il linguaggio binario) esisto-
no linguaggi più vicini all’uomo che permettono la scrittura dei programmi. Esistono
linguaggi di programmazione a basso livello (simili al linguaggio macchina) e ad alto
livello (più simili al linguaggio umano).
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La traduzione di un programma
Per poter essere eseguiti dall’elaboratore, i programmi devono essere tradotti in linguag-
gio macchina. Per questo sono nati i compilatori, cioè programmi che partendo da un
programma scritto in un linguaggio ad alto livello, lo traducono in un programma com-
prensibile dall’elaboratore. Esistono inoltre gli interpreti, programmi che traducono ed
eseguono un’istruzione per volta.
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I linguaggi imperativi
Sono linguaggi simbolici che si basano su istruzioni di “comando” e consentono l’uso
di istruzioni di dichiarazione, di assegnazione e di controllo. Tra questi i più diffusi so-
no i linguaggi come il Fortan, il Cobol, il Visual Basic, il Pascal, il C.
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Altri linguaggi
Esistono molte altre tipologie di linguaggi, differenti dai linguaggi imperativi. I princi-
pali sono quelli di markup per creare facilmente le pagine per Internet e quelli che per-
mettono di definire le strutture dati (oggetti) insieme alle operazioni che possono essere
fatte sugli oggetti stessi (linguaggi Object-Oriented).
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