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IRRESISTIBILI SCHERMI

Fatti e misfatti della realtà virtuale

Elena Pasquinelli

Esistono molti tipi diversi di "schermi". Tra i più recenti all'onore delle cronache, i videogiochi sono un caso esemplare di una pratica che suscita contemporaneamente reazioni di panico e di entusiasmo. I videogiochi sono accusati di provocare dipendenza, di eccitare l'aggressività e si è arrivati fino a ritenerli responsabili della strage di Columbine. E poi si ritiene che i videogiochi, rispetto ai libri, siano stupidi, e rendano stupidi.Ma allo stesso tempo, e su di un tono diametralmente opposto, i videogiochi sono anche al centro di enormi speranze nel mondo dell'educazione: i "serious games" cambieranno il nostro modo di imparare e di insegnare, il "brain training" ci permetterà di tenere il cervello in forma e di imparare meglio per tutta la durata della vita.Cosa c'è di vero in queste opposte, ed estreme, posizioni? Quali strumenti ci permettono di dare un giudizio informato e obiettivo sulle potenzialità, vuoi negative, vuoi positive, dei videogiochi, e degli altri schermi?Gli studi più recenti ci permettono di trarre alcune conclusioni relativamente ad aspetti come la dipendenza, la violenza, l'apprendimento, ma anche di cercare di comprendere alcuni dei meccanismi in gioco, come quelli legati al piacere e alla ricompensa, alla percezione, attenzione, memoria, alla capacità a distinguere tra finzione e realtà. E più in generale, di capire quali aspetti del funzionamento normale del cervello entrano in gioco e eventualmente in conflitto con certi tipi di pratiche degli schermi.Resta un'ultima considerazione da fare sull'opposizione che spesso viene fatta tra videogioco (cattivo) e libro (buono). Esistono videogiochi complessi, stimolanti e "intelligenti", tanto quanto esistono libri insulsi. La vera distinzione non è quella che attraversa i media e separa libri e schermi. Ma quella che attraversa contenuti poveri, sciatti, troppo semplici e contenuti capaci di costituire delle sfide per la nostra intelligenza, del pane per i nostri pensieri, degli utensili per capire meglio il mondo e vivere meglio con gli altri.

Autore/i e indice

L'autrice

Elena Pasquinelli lavora a Parigi come Ricercatrice presso il Département d’études cognitives della Ecole normale supérieure. Si è occupata di scienze cognitive, e in particolare del loro impatto sullo sviluppo e l’interazione con media e tecnologie e della loro applicazione nel campo dell’educazione.Attualmente svolge la sua attività di ricerca e insegnamento presso il Dipartimento di scienze cognitive della Ecole normale supérieure. Si occupa in particolare degli aspetti epistemologici e etici dell’applicazione di metodi e conoscenze scientifiche (scienze della cognizione, scienze del cervello) al campo dell’educazione.Parallelamente segue alcuni progetti su educazione, scienze cognitive e educazione per conto del gruppo Compas (un think tank dedicato alla riflessione su educazione, cognizione e tecnologia e coordinato da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di scienze cognitive) e dell’Associazione La main à la pâte, un’associazione nazionale francese patronata dall’Académie des Sciences per svolgere un compito di alfabetizzazione scientifica nelle scuole, attraverso formazioni per insegnanti e progetti pedagogici.

Versioni e acquisto

  • Edizione digitale

    pp. 352 isbn: 9788861842786

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